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Alcuni cenni storici per cogliere come si è evoluta la storia di questo complesso e la devozione alla Madonna delle Grazie

Nel XIII secolo il nord Italia è caratterizzato da lotte politico-economiche tra i Comuni ed il Clero e tra feudatari ed il popolo. In campo religioso, per far fronte all’invadenza delle eresie “nicolaite e manichee” e della simonia, nascono movimenti ascetici di origine popolare, ordini religiosi di penitenza e riforma Cristiana. In questo periodo nascono nuovi ordini religiosi come i Francescani e i Domenicani, altri vecchi vengono riformati come Benedettini e Agostiniani. C’è anche chi non patteggia ne pro ne contro la Chiesa, partendo da una corrente inizialmente ereticale ma provvidenzialmente riformistica, sono gli Umiliati, una “lega religiosa” che radunava poveri e lavoratori di ogni ceto sociale. Papa Innocenzo III diede loro una regola quasi monastica ispirata al Vangelo che distinguerà l’ordine in tre grandi famiglie:

    a) la prima con tutti uomini e donne anche coniugati

    b) la seconda laici non coniugati che vivono la castità

    c) la terza solo monaci

Questo ordine era presente soprattutto nel nord Italia e a Brescia dove il Comune gli riservava incarichi pubblici di grande fiducia. Nel 1254 Papa Innocenzo IV lodava gli Umiliati bresciani per fervida attività civile e religiosa. Sempre all’inizio del secolo XIII sorgevano fuori e dentro le mura di Brescia le cosiddette “case consacrate” alla preghiera ed al lavoro. Sono le case degli Umiliati di S. Paolo di Pontevico, di S. Bartolomeo di Cortegnaga, di S. Lorenzo e S.M. Maddalena di Gambara, di S.Maria di Palazzolo e altre che prendevano il nome da un paese del territorio. L’unica che sussiste con il suo primitivo carattere religioso, è quella chiamata “ LA CASA DEGLI UMILIATI DI S.MARIA DI PALAZZOLO”, la cui chiesetta a partire dal 1290 (anno in cui il vescovo di Brescia Berardo Maggi pose la prima pietra) si trasformerà col tempo nell’attuale SANTUARIO DI S.MARIA DELLE GRAZIE.

Santuario Suburbano di Santa Maria delle Grazie

Il secolo XV segnava per Brescia un periodo di guerre e pestilenze devastanti, la popolazione era decimata e desolata. In quei tempi la molta fede ed i profondi sentimenti cristiani scatenarono una gara tra poveri e ricchi nella partecipazione ai riti religiosi di penitenza e nella costruzione di luoghi sacri e chiese cittadine. Da uno di questi impeti di manifestazione religiosa popolare è nata la devozione verso la Madonna Delle Grazie. Nel 1452 una forte pestilenza colpì Brescia. Un frate di nome Candiano da Padova, per invocare l’aiuto dal Cielo, andava predicando penitenza e preghiera chiedendo l’intercessione della Madonna attraverso l’immagine sacra di Maria dipinta su un capitello, in un luogo appena fuori Porta Pile allora chiamato la “Conchiglia”. La devozione per questo luogo aumentò giorno dopo giorno e si cominciò a vociferare di miracoli tanto che i fedeli cominciarono a chiamare l’immagine sacra Santa Maria Delle Grazie. Nel 1455 sorse in quel luogo venerato e sacro una chiesa dedicata a S.Maria delle Grazie. Nel 1459 il podestà ed il vescovo di Brescia decisero di affidare ai frati Girolamini la gestione della chiesa e del santuario suburbano. L’ordine dei frati Girolamini, ebbe origine in Spagna da alcune comunità eremitiche agli inizi del XIV secolo. Dopo un periodo di relativa tranquillità e pace nel 1512 la città di Brescia viene invasa dall’esercito francese che la saccheggia impietosamente . Passata la bufera nel 1516 dopo il dominio francese, il governo della città passò sotto la giurisdizione della Repubblica Veneta che ordinò di abbattere ( per la sicurezza della città) tutti gli edifici fuori dalle mura per un raggio di più di un miglio. Purtroppo anche il Santuario suburbano, la nuova chiesa di S.Maria delle Grazie, ed il convento dei frati Girolamini furono abbattuti. Sulla via della Conchiglia nel posto dove per mezzo secolo era stata venerata l’immagine di Santa Maria delle Grazie, i Girolamini eressero un sacello ora scomparso. La casa rimanente trasformata in chiesetta fu denominata “delle Grazzine” o piccole grazie, per distinguerla dal Santuario maggiore civico. Una lapide posta sulla parete di una casa, nel luogo dove si trovava il vecchio convento dei Girolamini, ricorda che nel 1633 Pietro Turla collocò nella chiesetta l’antica immagine di Santa Maria delle Grazie.

Santuario e Basilica Attuale di Santa Maria delle Grazie

I frati Girolamini costretti a cercare una nuova sistemazione, furono accolti in una casa privata situata dove sorge il cortile delle scuole elementari ”Giovita Scalvini” e presso l’antico e quasi deserto monastero dei frati Umiliati di Santa Maria di Palazzolo. I Girolamini presero il posto degli Umiliati ormai in “estinzione”, ed iniziarono entro le mura civiche, attorno alla loro casa un nuovo centro di attività religiosa. 

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Quadro che sembra riprodurre il Santuarrio prima del rifacimento del XIX secolo risalente al XVIII secolo.

E’ da questo momento che inizia la vera storia dell’attuale Santuario di S. Maria delle Grazie, ovvero dall’antica chiesa degli Umiliati di S. Maria di Palazzolo, trasformata in modo da non poter più riconoscere la primitiva forma architettonica. La vecchia chiesa per la sua antichità aveva il piano più basso di quello stradale, un solo altare (che non è l’attuale), denominato delle "cantinelle" in quanto per entrare bisognava scendere le scale come per andare in cantina. La struttura del santuario rimase come alle origini fino al XIX secolo (circa 1876). A fianco del chiosco del santuario i frati Girolamini iniziarono con l’aiuto di tutta la città, la costruzione della chiesa maggiore a cui vollero conservare il titolo primitivo della demolita chiesa suburbana di Santa Maria delle Grazie.

Alcune date importanti: 

    a) Nel 22 marzo 1522 fu posata la prima pietra dell’attuale Basilica Minore.

    b) Nel 22 maggio 1526 si ricorda la prima manifestazione miracolosa della Sacra Immagine della natività di Gesù Cristo. (Santuario)

    c) Nel 1529 il vecchio portale marmoreo della chiesa suburbana è collocato sulla porta maggiore della chiesa nuova.

    d) Nel 1530 l’altare maggiore in marmo della vecchia chiesa suburbana distrutta viene collocato nell’abside centrale della nuova.

    e) Nel 1539 la consacrazione della Basilica con tutti gli altari, e l’unico altare della chiesa piccola ora Santuario, anche se in quest’ultima avevano continuato le ufficiature liturgiche nel decennio della costruzione della chiesa nuova.

    f) Nel 1668 papa Clemente IX soppresse diverse congregazioni religiose, dando facoltà alla Repubblica Veneta di sopprimere i monasteri e venderne i beni. In forza di questa disposizione pontificia, venivano soppressi nella nostra diocesi, i conventi dei canonici regolari di S. Giorgio in Alga, di S. Pietro in Castello, dei Frati Gesuati a S. Cristo e dei Girolamini di S. Maria Delle Grazie, quest’ultimo nel 1669 passava sotto la proprietà della Compagnia di Gesù. Rimasero di proprietà dello stato la chiesa Maggiore, il Santuario e tutti gli arredi sacri, consegnati però ai Gesuiti perché continuassero le ufficiature al posto dei Girolamini.

    g) Nel 1773 Clemente XIV con un provvedimento ricordato come “atto breve” soppresse l’ordine dei Gesuiti, con il loro conseguente allontanamento dalla Repubblica Veneta. Approfittando di questa situazione, Venezia fece abusivamente chiudere il Convento, il Santuario e la Chiesa Maggiore di S. Maria delle Grazie, sequestrando tutti i beni. Il popolo bresciano insorse e costrinse la Repubblica Veneta a revocare immediatamente gli ingiusti provvedimenti, e concedere al Comune di Brescia di entrare in possesso del Convento delle Grazie, a condizione che si facesse carico degli oneri del Santuario e della Chiesa Maggiore. Le scuole adibite nel convento (Ginnasio) continuarono la loro attività fino al 1870. Il Convento antico passò in parte per uso abitazione agli addetti del santuario e in parte divenne sede di una scuola elementare (Giovita Scalvini).

    h) Nel 1860 iniziarono le opere di restauro del Santuario, le pareti furono scrostate, e rivelarono alcuni affreschi votivi del XIV e XV secolo, rappresentanti la nascita di Gesù, la deposizione della croce di Gesù, la Veronica con il sudario ed altri Santi.

Alcuni affreschi furono portati nella pinacoteca civica (S. Francesco di Assisi). L’affresco che forma l’icona attuale dell’altare maggiore del Santuario (“Immagine Miracolosa”) è opera di un autore ignoto e si presume risalga al periodo tra il 1370- 1420. Il dipinto che rappresenta la natività di Gesù era parecchio rovinato, per questo motivo nel 1700 circa, fu coperto da un arazzo di seta cosparso di perle ed oggetti preziosi (arazzo ora in sacrestia).

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Arazzo presente in Sacrestia che serviva per coprire l'Affresco Miracoloso

Alcune testimonianze dicono che questa non fosse l’icona dell’altare maggiore della vecchia chiesetta degli Umiliati, già consacrata sotto il titolo della Natività di Maria, ma uno degli affreschi decorativi o votivi delle pareti della chiesa stessa. Il 22 maggio del 1526 , terza festa di Pentecoste, mentre si stava edificando la chiesa maggiore (attuale Basilica), dinanzi all’affresco della natività di Gesù, un contadino pregando con fervore la Madonna, riacquistò l’uso di una gamba inferma. Il fatto miracoloso, richiamò tantissima gente, compresi i due vescovi di Brescia, Paolo Zani ed il suo ausiliare Mattia Ugoni. Si racconta che, tantissima gente poté osservare la vergine Maria muovere ripetutamente gli occhi. A seguito di questi avvenimenti, la chiesetta antica subì numerosi miglioramenti, in particolare l’affresco devoto fu spostato da una parete laterale e venne riposto nell’altare maggiore in bella evidenza, dove si trova tutt’ora, nel 1539 fu consacrato dal vescovo Girolamo Vascherio di Carpi. Nel 1860 iniziano le opere di ampliamento e ristrutturazione del vecchio santuario . Il progetto venne affidato all’architetto Antonio Tagliaferri e la realizzazione fu resa possibile grazie alle offerte di tutto il popolo bresciano. La “miracolosa immagine” venne staccata dalla parete e alzata di quasi due metri. L’ampliamento comprese la costruzione di una tribuna rialzata fino al livello della strada, con due ingressi, uno per lato e due scale che scendevano al piano del vecchio santuario. Sugli archi e nelle lunette vengono dipinte a tempera da Modesto Faustini le immagini di Gesù, della Madonna, e di altri Santi. I lavori in scaiola, formano sei grandi trittici, quattro sulle pareti laterali della tribuna e due a fianco dell’altare. Il pittore Faustini dipinse l’Annunciazione e la Visitazione di Maria Vergine, poi purtroppo morì in giovane età. Cesare Bertolotti, devoto discepolo di Faustini, tra il 1892 ed il 1896, portò a termine l’opera realizzando gli affreschi della Natività, dello Sposalizio e della Assunzione di Maria Vergine, e la Crocifissione di Gesù Cristo. La parte architettonica dell’altare è lavoro del Lombardi, mentre le statue furono scolpite a Roma dal Cav. Bianchi. Successivamente venne disposta intorno all’altare una nuova cancellata.